Quando è il momento giusto per un restyling dell’identità visiva aziendale?
Un aggiornamento, restyling o solo l’idea di un cambiamento all’identità visiva può spaventare. Si teme di perdere riconoscibilità, di disorientare i clienti, di sprecare risorse, di fare investimenti sbagliati…
Allo stesso tempo, però, ignorare i segnali che indicano che il tuo brand visivo non ti rappresenta più, può avere un effetto ancora più dannoso.
Ma andiamo in ordine.
Aggiornare o non aggiornare l’immagine aziendale, questo è il dilemma.
In ogni azienda, prima o poi, arriva il momento di quella domanda scomoda: “Ma… dite che sia il momento di aggiornare la nostra immagine?”
Non è una decisione semplice, lo capisco. Se si decide di fare un restyling, però, è importante comprendere i motivi che spingono a cambiare e dare anche un’occhiata al posizionamento del brand.
A volte la paura ci fa rimanere fermi ai vecchi cataloghi, al sito che ormai non ha più la grafica che ci rappresenta o al logo che è troppo datato. Ma questo modo di vedere la comunicazione è errato perché, un’identità visiva vecchia, incoerente o inadatta al nuovo posizionamento, ha comunque un impatto e rischia di non attirare nuovi clienti.
Reggersi sul “vecchio” rallenta la crescita.
Quali sono i segnali che indicano il momento di un restyling?
Uno dei segnali più chiari arriva dall’interno: il marketing e il commerciale iniziano a fare fatica a presentare l’azienda. Ti dice qualcosa questa situazione, vero?
Materiali obsoleti, grafiche datate, comunicazione visiva che non rispecchia più l’evoluzione del business.
Oppure si avverte uno scontro visivo tra quello che l’azienda è oggi e l’immagine che continua a trasmettere. Magari c’è stata un’innovazione di prodotti, di processi, di servizi… ma continua a comunicare come faceva dieci anni fa.
Anche il mercato esterno a volte manda segnali: clienti che faticano a percepire il valore, prospect che ti associano a competitor “vecchio stile”, nuovi talenti che preferiscono realtà più moderne.
Un caso concreto
Un mio cliente, azienda B2B nel settore salute, stava perdendo gare e opportunità, una dopo l’altra. Non perché i prodotti fossero inferiori, ma perché visivamente sembravano “superati”. In un mercato in cui il design trasmette innovazione, sembravano fermi agli anni 2000.
Abbiamo lavorato a un restyling dell’identità visiva che ha dato nuova energia alla percezione del brand, senza stravolgerne l’essenza. Abbiamo mantenuto alcuni aspetti che legavano direttamente l’aspetto visual alla tradizione del brand. Sono stati rinnovati e progettati i materiali di comunicazione, che hanno davvero fatto la differenza. E abbiamo rivisto i packaging, i listini, i cataloghi e, infine, il sito web.
Nel giro di un anno, hanno ripreso a fare fiere, presentazioni e l’acquisizione clienti è diventata fluida.
Fare restyling non significa buttare tutto
Un errore comune è pensare che il restyling significhi distruggere tutto ciò che c’è stato. Buttare via anni di lavoro e ricominciare da capo.
In realtà, è una convinzione errata: perché un buon restyling parte proprio da quello che funziona. Rispetta la storia del brand e lavora per favorire l’evoluzione, non per cancellarla.
Ci sono svariati modi per intervenire in questi casi:
- aggiornando la palette colori per renderla più contemporanea;
- semplificando il logo per adattarlo meglio ai formati digitali;
- uniformando i materiali cartacei e digitali in base a nuove linee guida visive.
L’obiettivo non è “cambiare per essere alla moda”, ma allineare l’immagine al brand, sempre e comunque. Quindi se il brand si evolve è giusto che anche l’immagine del brand lo faccia.
Perché ricordiamoci sempre che la percezione esterna è quella che poi vi fa perdere o acquisire clienti
Come posso accompagnarti nel restyling della tua identità visiva
Il mio ruolo come brand designer in azienda è aiutarti a:
- capire i motivi che portano ad un restyling se si tratta di cambio ai vertici, fusioni o, semplicemente, stare al passo con i tempi.
- Analizzare il punto di partenza, per capire cosa mantenere e cosa rinnovare.
- Creare un piano di restyling progressivo, senza traumi né rivoluzioni improvvisate.
- Costruire un’identità visiva che supporti la crescita nei prossimi anni, e non solo nel breve termine.
- Consegnare materiali che consentano di gestire in autonomia la nuova identità, con linee guida specifiche e chiare.
Un restyling ben fatto è un investimento strategico sulla credibilità, sulla memorabilità e sulla forza commerciale del brand.
Sì, ma, quando è il momento giusto per farlo?
Quando ci si accorge che il modo in cui la tua azienda appare, non rende più giustizia a chi è davvero.

SILVIA PELUCCHI
Brand e Visual designer
Creo l’immagine migliore per business ambiziosi e aziende che vogliono comunicare seriamente.
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